Borghi di Liguria
Marzo 31, 2021
Sebbene la spiaggia di Diano Marina disti solo 800 metri dai nostri appartamenti, consigliamo spesso ai nostri ospiti di prendere la macchina o il motorino per visitare l’entroterra ligure. A pochi chilometri da noi, ad esempio, è possibile ammirare alcuni dei borghi più belli d’Italia, come Castelvecchio di Rocca Barbena.
Se non ne avete mai sentito parlare, prendetevi qualche minuto per leggere la testimonianza della nostra passeggiata in questo meraviglioso villaggio!
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Il paesino di Castelvecchio di Rocca Barbena, così come lo conosciamo oggi, affonda le sue origini nel basso Medioevo. Sebbene siano stati trovati dei reperti archeologici risalenti all’età romana nella cosiddetta necropoli di Erli, infatti, il villaggio si sviluppò intorno al XII secolo grazie all’iniziativa della celebre e potente famiglia dei Clavesana. Come sappiamo, questo casato vide perdere parte del proprio potere con l’ascesa dei Del Carretto e la fondazione del vicino feudo di Zuccarello nel XIV secolo. Col matrimonio tra Enrico Del Carretto e Caterina Clavesana, infatti, gran parte dei territori di Castelvecchio vennero inglobati nel feudo di Zuccarello.
Nei secoli successivi, invece, il borgo passò sotto il controllo dei Savoia, che lo tennero fino al 1672, quando passò alla Repubblica di Genova. Nel XIX secolo, infine, nel 1861 Castelvecchio di Rocca Barbena entrò a far parte del Regno di Sardegna e del Regno d’Italia.
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Per arrivare a Castelvecchio di Rocca Barbena prendiamo l’Aurelia bis tra Laigueglia e Alassio. Dopo circa 10 km imbocchiamo la strada provinciale 582 e seguiamo le indicazioni per Castelvecchio di Rocca Barbena. Al termine di diverse curve in salita giungiamo al borgo di cui scorgiamo subito l’imponente castello.
Una volta lasciata la macchina nel parcheggio panoramico possiamo iniziare la nostra passeggiata, partendo dalla grande Piazza della Torre. Questa è chiamata così per la presenza della torre medievale, situata a fianco dell’Oratorio di Santa Maria Maddalena, col suo bel campanile a vela e la lunetta in cima con l’effigie della santa. Questo luogo, però, è noto anche come Piazza della Forca, perché proprio qui anticamente si eseguivano le condanne capitali, sotto lo sguardo dell’intera popolazione.
Siamo all’inizio della nostra passeggiata, nella Piazza della Torre. Castelvecchio ci accoglie tra le sue mura antiche, con l’Oratorio di Santa Maria Maddalena, il campanile e l’antica fontana. Da qui inizieremo il nostro percorso verso il centro storico, attraverso gli storici caruggi.
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Ancora un po’ scossi per aver appreso questo aneddoto storico, lasciamo la piazza e imbocchiamo un caruggio, al termine del quale incontriamo la chiesa di Nostra Signora Assunta, costruita nel XV secolo, ma ristrutturata successivamente in stile barocco.
Le case a Castelvecchio sono tutte strette attorno al castello e fra loro sembrano quasi toccarsi e sostenersi come in un abbraccio, grazie ai tipici contrafforti medievali. È sorprendente come queste architetture sopravvivano praticamente intatte fin dalle loro origini.
Siamo nel cuore storico del borgo, coi suoi vicoli stretti e le case in pietra a cui si accede da scale ripide. Ogni abitazione è in comunicazione con quella del vicino tramite contrafforti e piazzette condivise, in cui si apprende il valore antico di comunità.
Passeggiare tra i caruggi è, dunque, un’esperienza unica. Al di là delle bellezze monumentali, ciò che ci colpisce sono i dettagli offerti dalle piccole cose della vita quotidiana, che sembrano fotografare una realtà rimasta immutata nei secoli. Lo percepiamo osservando la collezione di strumenti di lavoro all’interno del Museo degli antichi mestieri, che sembrano essere stati lasciati lì da appena pochi minuti, o mentre, col naso all’insù, ammiriamo le tipiche “gobbe” dalle forme globulari che fuoriescono dalle pareti. Queste non sono altro che piccoli forni realizzati in questo modo per risparmiare spazio all’interno delle abitazioni. E poi gli antichi lavatoi dove ci sembra di scorgere le donne del villaggio con le schiene piegate dalla fatica; i vecchi portoni in legno che devono aver accolto generazioni di figli e nipoti; o, ancora, le ripide scale salite chissà quante volte dalle agili nonnine del borgo.
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Proseguiamo il nostro percorso tra i vicoli antichi fino a raggiungere il Santuario di Nostra Signora delle Grazie, una cappella realizzata nel XVII secolo come ex voto alla Vergine per aver salvato la popolazione dalla peste. Ma ciò che colpisce chiunque a Castelvecchio di Rocca Barbena è sicuramente il suo castello.
Sebbene non sia visitabile perché privata, questa grandiosa architettura militare dalla forma quadrangolare si può raggiungere attraverso un sentiero. Il suo aspetto attuale è dovuto ai crolli e bombardamenti subiti durante gli assedi, ma il suo fascino resta intatto. Dal colle, inoltre, si gode di una vista di tutto rispetto sulla val Neva, a dimostrazione di quanto fosse strategica la sua posizione e quanto importante il suo ruolo per il controllo del territorio circostante.
A meno di 40 km dal nostro agriturismo si trova Castelvecchio di Rocca Barbena: uno dei borghi più belli d’Italia, sì, ma soprattutto una delle tracce più vivide della storia ligure. Insomma, un paese antico che non è stato compromesso dal turismo di massa, tra i più genuini del nostro entroterra!
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