Bajardo: il borgo antico tra storia e leggenda




Bajardo vista da lontano

Borghi di Liguria

Bajardo: il borgo antico tra storia e leggenda




Ottobre 25, 2021

Con questo articolo riprendiamo la nostra rubrica dedicata al territorio, nella speranza di incuriosire gli ospiti dell’agriturismo e i lettori del blog.

Oggi andiamo infatti a Bajardo, un piccolo villaggio dell’entroterra di Sanremo. Questo borgo ogni anno affascina migliaia di turisti non solo per il paesaggio mozzafiato che offre, grazie alla vista sulle Alpi Marittime, ma soprattutto per il mito che lo avvolge. Qui, infatti, abitavano anticamente popolazioni celtiche. Pensate che i loro sacerdoti, i famosi druidi, scelsero questi luoghi per celebrare i propri, misteriosi culti.

I resti dell’antica parrocchiale di Bajardo

Cenni storici su Bajardo

Il territorio di Bajardo era ben frequentato in antichità, tanto che diverse civiltà si incrociarono e convissero pacificamente: liguri, celti, greci e iberici. Grazie a questi contatti venne introdotta la coltivazione dell’ulivo e della vite, mentre a qualche secolo più tardi dobbiamo l’insediamento romano, che mutò l’assetto celtico nell’attuale fortezza.

Dopo la crisi dell’Impero Romano, altre popolazioni, come i Longobardi e i Bizantini, si contesero Bajardo che subì anche non poche incursioni saracene. Più tardi i conti di Ventimiglia sottomisero il villaggio, consegnandolo ben presto a Genova. Poco dopo, tuttavia, la Superba restituì Bajardo ai conti di Ventimiglia che a loro volta, nel 1170, si allearono con la Repubblica di Pisa.

In seguito a un matrimonio vantaggioso i territori di Bajardo passarono sotto il Marchesato di Ceva. Tuttavia, gli interessi da parte di Genova continuarono, al punto che nel 1259 il borgo fu inglobato definitivamente nella Repubblica e la comunità di Bajardo fu coinvolta negli interessi bellici di Genova, con l’approvvigionamento della legna per la costruzione delle flotte navali.

Al crollo di Genova, ormai nel XVIII secolo, Bajardo venne inserita nel cantone di Castelfranco, all’interno della Repubblica Ligure, mentre durante il Primo Impero Francese, fece parte del cantone di Perinaldo, all’interno del Dipartimento delle Alpi Marittime.

Con il congresso di Vienna nel 1814 avvenne il passaggio al Regno di Sardegna, ma è nel 1861 che si assiste all’annessione al Regno d’Italia. In questa occasione Bajardo entrò a far parte del II mandamento di Ceriana del circondario di Sanremo, allora provincia di Nizza. In seguito alla cessione del territorio nizzardo alla Francia l’antico villaggio passò invece alla provincia di Porto Maurizio.

Il terremoto di Bajardo

Il 27 febbraio del 1887 Bajardo conobbe la tragedia che ancora oggi ricordiamo. Molti erano i fedeli riuniti nella parrocchiale di San Nicolò ad assistere alla celebrazione del Mercoledì delle Ceneri. Alle prime scosse di terremoto il tetto della chiesa crollò, insieme a gran parte delle abitazioni del paese, causando ben 220 vittime su 1700 abitanti. Fu il comune maggiormente colpito dal terremoto che devastò il ponente ligure nel 1887.

Cartello che ricorda il terremoto a Bajardo

Come arrivare a Bajardo dall’agriturismo

Per arrivare a Bajardo partendo dal nostro agriturismo è sufficiente prendere l’autostrada A10 fino ad Arma di Taggia, per proseguire poi sull’Aurelia Bis fino all’uscita della Valle Armea. Si percorre questa strada passando sotto l’autostrada, finché non si trova un sentiero molto ripido che, dopo aver superato alcune serre, conduce alla strada provinciale 55. Dopo alcuni chilometri e tornanti si arriva a Ceriana, altro borgo di cui parleremo in seguito. Questo è forse il tratto più bello, in cui ci si addentra in un bosco con tanti alberi, al punto da non poter evitare di fare delle foto!

La vista del paesaggio sulla strada per Bajardo

Superato il tratto boschivo si trova infine il passo Ghimbegna, da cui è possibile raggiungere Badalucco a destra, nella Valle Argentina, e San Romolo, se ci si dirige a sinistra. Da qui in poi si scorge Bajardo, in tutta la sua bellezza.

 

Leggi anche  -  Alla scoperta della Valle Argentina: da Glori a Molini di Triora

 

Cosa vedere a Bajardo

Arrivati a Bajardo si lascia la macchina o la moto per proseguire a piedi e concedersi la scoperta di questo grazioso villaggio. Accanto alla piccola chiesa di San Rocco si trova un parco giochi per bambini e una lapide dedicata ai caduti della Prima e della Seconda Guerra Mondiale. Proseguendo in salita, sulla destra scorgiamo il municipio, mentre più avanti si erge la nuova parrocchiale di San Nicolò, quella costruita dopo il crollo causato dal terremoto del 1887. Ancora più avanti abbiamo l’oratorio di San Salvatore e a due metri la piazzetta De Sonnaz, dove troviamo le indicazioni per il centro storico di Bajardo.

La nuova parrocchiale di Bajardo

Qui non mancano le indicazioni sulla parte più affascinante della storia del borgo, con approfondimenti sui famosi druidi della civiltà celtica. I caruggi si fanno sempre più stretti e in salita e, poco prima di arrivare alla vecchia chiesa di San Nicolò, vediamo un bel giardinetto dedicato ai fiori di Bach.

L’ingresso al giardino dei fiori di Bach

Dopo una breve passeggiata si giunge alla sommità del villaggio, dove si conservano i resti della vecchia parrocchiale. L’aspetto ricorda quello della chiesa di Bussana Vecchia, ma a differenza di quest’ultima, qui a Bajardo si può accedere all’interno e vedere da vicino cosa resta dell’antico edificio. Al posto del pavimento oggi cresce un prato e, in fondo, confitta sul terreno, si erge una croce. Di integro si mantiene solo un piccolo altare laterale, mentre all’esterno, sulla volta del portale, si ammira una pittura murale raffigurante lo spirito santo e diverse incisioni sui capitelli in pietra.

In questo breve video vediamo da vicino i resti dell’antica parrocchiale di Bajardo, intitolata a San Nicolò e distrutta nel tragico terremoto del 1887. Accedendo dal portale di ingresso osserviamo ciò che rimane dei muri e degli altari.

Dalla cima di Bajardo si percepisce il fascino di un villaggio dalla storia antica. Forse non sapremo mai i dettagli dei riti celtici in questi luoghi ma sembra facile intuire le ragioni che spinsero i druidi a eleggere proprio questa valle come luogo sacro.

Dalla terrazza si gode infatti di una vista spettacolare a 360 gradi sul mare ligure e sulle Alpi marittime: un luogo magico, da non perdere!

Vista dalla terrazza sulle Alpi liguri

 

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