Scoprire la Riviera
Maggio 06, 2024
Il Castello della Lucertola, situato ad Apricale, nella provincia di Imperia, è uno dei monumenti storici più importanti del ponente ligure. Fondato nel X secolo, questo castello è stato testimone delle vicende storiche e culturali del territorio, evolvendosi da roccaforte a residenza nobiliare fino a diventare un centro culturale comunale. Oggi, il castello si distingue non solo per la sua architettura ma anche come sede di eventi culturali che attraggono visitatori da tutto il nord Italia.
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Il Castello della Lucertola fu presumibilmente eretto nel X secolo dai Conti di Ventimiglia. La storia del castello narra delle tumultuose lotte di potere delle valli liguri, che coinvolse principalmente le famiglie Doria e Grimaldi di Monaco.
Nel XVI secolo, il castello e il borgo subirono gravi danni a seguito della vendetta di Agostino Grimaldi contro Bartolomeo Doria, accusato di aver assassinato Luciano Grimaldi. Nonostante la distruzione, Andrea Doria riuscì a ristabilire la pace tra le famiglie con un matrimonio strategico che segnò anche l'espansione dell'influenza sabauda sul territorio.
Con il tempo, il castello fu ricostruito con funzioni ridotte e cambiò più volte proprietà fino a diventare residenza privata e poi un centro culturale comunale.
Allestito all'interno del Castello della Lucertola, il Museo della Storia di Apricale offre ai visitatori un viaggio attraverso il tempo. Questo spazio espositivo raccoglie una vasta gamma di memorie e documenti storici, materiali archeologici e cimeli che illustrano la ricca cronologia e le peculiarità di Apricale. Attraverso gli oggetti esposti, il museo narra non solo gli eventi salienti, ma anche le curiosità quotidiane che hanno formato la comunità di questo pittoresco borgo ligure.
Il Castello della Lucertola, che abbiamo avuto l'opportunità di visitare in occasione dell’apertura straordinaria per i 500 anni dalla distruzione del borgo per mano della famiglia Grimaldi di Monaco, si apre su un magnifico giardino esterno, che offre una vista diretta sulla piazza principale di Apricale.
Nota sede del Museo della Storia di Apricale, al suo ingresso si trova un modello dettagliato del villaggio e un'esposizione dedicata al libro "Apricale Insieme" di Lena Mohler, pubblicato nel 2017. Quest'opera è strutturata in tre capitoli: il primo racconta l'esperienza personale dell'autrice nel borgo, il secondo offre una raccolta fotografica degli abitanti e dei paesaggi, mentre il terzo presenta ritratti e storie di alcuni pionieri internazionali di Apricale.
Lena Möhler, autrice e fotografa svedese, si stabilì ad Apricale nel 1986 dopo essere stata incoraggiata da una sua insegnante di italiano originaria del borgo ma residente in Germania a fare un viaggio in Italia, facendo diventare il ponente ligure una parte fondamentale della sua vita. Oggi, Lena divide il suo tempo tra Brema e Apricale, continuando a esplorare e a documentare la ricca cultura del borgo.
Apricale vista dal Castello della Lucertola
Dopo aver salito le prime scale, si accede alla sala conferenze del castello, un ambiente spazioso e modernamente attrezzato. Le pareti sono adornate con varie figure teatrali, testimonianza dell'intensa collaborazione che lega Apricale al Teatro della Tosse dal 1990.
Ogni agosto, il teatro anima il borgo per circa dieci giorni con rappresentazioni che coinvolgono la piazza principale e i vicoli del centro.
All’interno della sala si trova anche un libro delle dediche, che include un messaggio lasciato da Alberto II di Monaco in omaggio ad Apricale.
Oltrepassata la sala conferenze, si incontrano diverse stanze arricchite da cimeli e quadri che illustrano la storia di Apricale. Tra questi, spicca un manifesto che segnala come, nel 1997, queste stesse stanze furono il set cinematografico del film "Mare Largo", ispirato al romanzo "Attesa sul mare", e interpretato da Claudio Amendola e Isabella Ferrari.
La trama narra le vicende di un capitano che, dopo essere tornato nel suo paese in Liguria, si ritrova di fronte all'ex moglie del fratello, anch'egli marinaio e defunto dopo aver scoperto la loro relazione. Per sfuggire ai ricordi e ai sensi di colpa, il capitano riprende il mare per trasportare un carico in Jugoslavia, solo per scoprire che il viaggio si rivelerà molto più pericoloso del previsto.
Superate le prime due sale, si giunge alla stanza dedicata ad un personaggio quasi leggendario, ovvero Cristina Anna Bellomo, la “Contessa della Torre” (1861-1904).
Emma Bellomo, una volta una semplice lavandaia, divenne una ricca e influente contessa attraverso un matrimonio con il conte Charles della Torre. Dopo la morte del conte, Emma ereditò il suo titolo e la sua fortuna, nonostante l'opposizione del figlio di lui. Successivamente, divenne custode di sua nipote, Maria Pizzio, che contribuí alla sua educazione e la introdusse negli ambienti aristocratici. Entrambe le donne, diventate spie per lo zar, furono coinvolte in missioni segrete durante il conflitto russo-giapponese, ma la loro attività di spionaggio terminò tragicamente con la morte di Maria e, successivamente, quella violenta di Emma per mano del marito.
La stanza successiva offre un tuffo nella storia giuridica del borgo. Presenta infatti una collezione di statuti che risalgono al 1267, che elencano alcune tra le leggi civili e penali più antiche della Liguria.
Questi documenti dettagliano la struttura comunale, la gestione del territorio, l'artigianato, le pene criminali, e la regolamentazione di agricoltura e allevamento. Curiosamente, includono anche norme severe per crimini gravi come l'omicidio e l'adulterio, riflettendo una società chiusa e autarchica.
Questi manoscritti, conservati e restaurati, sono una finestra preziosa sulla cultura legale e sociale di Apricale nei secoli passati.
Le ultime stanze del Castello di Apricale sono dedicate alla ricca storia della lavorazione dell'olio, un tempo principale fonte di reddito del borgo. Vi si trovano antichi attrezzi utilizzati nei frantoi "a sangue", gestiti con la forza di asini o uomini, e cimeli della banda musicale locale, inclusi strumenti musicali. È esposta anche una collezione di biciclette storiche.
Un pannello informativo racconta come l'introduzione dell'olivicoltura da parte dei monaci benedettini abbia trasformato il paesaggio e l'economia di Apricale, culminando nella costruzione di frantoi lungo il torrente nel XVI secolo, accessibili ai contadini solo dopo il pagamento di onerose gabelle. Con l'avvento di una strada carrabile e la modernizzazione dei frantoi nel XX secolo, l'olivicoltura conobbe un periodo d'oro, ora tramontato, con la produzione ridotta a un modesto livello familiare.
Le ultime stanze del castello conducono nei suggestivi sotterranei, dove i soffitti si innalzano progressivamente. Queste ampie cantine, come suggerito dai cartelli informativi, erano probabilmente utilizzate per la conservazione dell'olio, anche se la loro esatta funzione storica rimane oggetto di speculazioni.
Il Castello della Lucertola può essere visitato a pagamento seguendo gli orari pubblicati sul sito del Ministero dei Beni Culturali. Tuttavia, alcune recensioni online segnalano occasionali chiusure nonostante gli orari indicati. Consigliamo quindi di verificare preventivamente l'apertura del museo prima della visita e di tenersi aggiornati su eventuali aperture straordinarie, per assicurarsi di poter accedere senza inconvenienti.
All'interno del Castello della Lucertola
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